Lettera a tutti i collaboratori e amici
Un saluto a tutti voi. Vi
scrivo per aggiornarvi sulle nostre attività e per annunciarvi una novità
importante.
Come avete forse visto sul nostro sito o su Facebook, il
Progetto "Una Casa per Tutti" è finalmente arrivato al primo
importante passo. “Casa Speranza Don
Bosco – Progetto 18+” ha aperto i battenti e, anche se manca il gas, che
però in 2 settimane dovrebbe essere allacciato (speriamo!!!), ha accolto i
primi due giovani usciti dall’orfanotrofio di Sighet, Gerry e Claudio. Entrambi
lavorano e dai primi di settembre abitano in uno dei 12 monolocali del
Progetto. Al momento le cose stanno andando bene ed essendo due tipi tranquilli
e, in generale, seri abbiamo buone speranze che così continuerà. Hanno già personalizzato
il loro monolocale con i quadri dipinti da Gerry, mentre Claudio, avendo fatto
un corso di cucina, se la cava bene preparando il mangiare. Entro la fine del
mese entreranno anche Arnold, che lavora dall’estate, e Ileana, che dovrebbe
essere assunta al più presto. Entrambe provengono dall’orfanotrofio di Sighet
e, dopo i colloqui fatti, nutriamo buone speranze. Ile probabilmente la
conoscete perché fa parte del nostro Gruppo Speranza. Altri 2 giovani stanno
facendo i colloqui di conoscenza reciproca, ma non abbiamo fissato nessuna data
di ingresso. Comunque i due volontari Szilard, Responsabile del Progetto,
professore in un liceo di Sighet, e Aurica, Responsabile Pedagogica, che abita
nel 13° monolocale e che assicura una presenza continua nella struttura tra i
giovani, hanno da lavorare. Inoltre con Aurica abita Morico, una ragazza del
gruppo che presto compirà 18 anni e frequenta la 4° superiore.
La Casa Famiglia “S. Chiara” va
bene. Gheorghe e Ioana continuano nel loro ruolo di genitori dei 10 bambini che
gli sono affidati. Anna, Cristina e Dorica lavorano e si stanno tenendo bene.
Mihaela è all’università, 2° anno. Romeo ha finito le superiori e ha fatto un
esame per un corso da infermiere. Alina, Ionut, Melisa e Alexandra vanno a
scuola. David all’asilo. Anche Melisa e David, gli ultimi arrivati (in famiglia
dal Natale scorso), si sono integrati bene, anche se David (5 anni) è
abbastanza agitato e deve essere sempre seguito. Anche il negozio, Pinocchio, va meglio e Anca, la prima
uscita dalla casa famiglia, è responsabilizzata sempre di più da Ioana nella
sua gestione.
La Cooperativa socio-educativa Piccolo
Principe sta ripartendo dopo la pausa estiva. Una pausa un po’ particolare
perché nei mesi di luglio e metà agosto
si è organizzato un campo giochi a cui hanno partecipato più di 40 ragazzini.
Con l’inizio della scuola è ripartito il programma normale con un gruppetto al
mattino e uno più nutrito al pomeriggio. La responsabilità è affidata sempre
alla Cami che inoltre partecipa sempre più con altri giovani di Sighet per
realizzare progetti vari per la cittadinanza.
Vogliamo esprimervi il nostro
ringraziamento perché vi siamo debitori.
Infatti tutti questi progetti
stanno funzionando
grazie al sostegno che ci avete
garantito in tutti questi anni.
La novità di cui vi
parlavo è che presto io lascerò Sighet. E’ arrivato il momento di
passare la mano. Il nostro ordine ha intenzione di aprire una presenza in
Georgia, ad Akhaltsikhe, ed essendo affidata la responsabilità di tale progetto
alla nostra Provincia e alla nostra Custodia di Turchia (con la quale la
Gerogia confina), mi hanno chiesto la disponibilità ad andarvi. Valutando che:
-
la Custodia di Romania ha un numero buono di frati (oltre
40) e buone prospettive vocazionali, e che già da tempo Sighet è una presenza
della Custodia con vari frati rumeni. Inoltre l’attuale fraternità (p. Eugen,
p. Vincentiu e fr. Marcel) ha la capacità e ha espresso la volontà di portare
avanti l’Oratorio e le varie iniziative caritative che abbiamo creato in questi
anni. Inoltre non siamo eterni e prima o poi viene il momento di passare ad
altri. Credo anche nella complementarietà e ricchezza che ognuno apparta col
proprio stile.
-
Ogni Progetto a Sighet ha dei responsabili capaci e che
già da tempo, di fatto, gestiscono le realtà affidate: Gheorghe e Ioana con la
Casa Famiglia, Cami con il Piccolo Principe e Szilard e Aurica con la Casa
Speranza Don Bosco. E’ per quest’ultimo progetto, essendo di nuova
realizzazione, che ho chiesto di rimanere almeno fino alla fine dell’anno per
seguirne l’impostazione e l’avvio.
-
Il bisogno reale da parte dell’Ordine e della nostra
Provincia dell’Emilia Romagna, che a frati scarseggia sempre più, per
realizzare nuove presenze. Il Vescovo della Georgia da molto chiede al nostro
Ordine di ritornare (vi era la presenza di una Missione ma fummo cacciati di là
nel 1850) per riportare il carisma francescano e aiutarli nell’attività
pastorale. La situazione è per certi versi simile a quella della Romania, un ex
paese comunista, con tante situazioni di povertà, scarse prospettive di
lavoro... e molto più lontano dall’Europa.
-
Nuove sfide, nuovi orizzonti... per portare la Parola di
Dio e il suo amore Paterno a chi l’aspetta.
Sapendo che però il passaggio sarà impegnativo e per garantire continuità
ai progetti realizzati a Sighet, ho chiesto (e ottenuto) dai miei superiori la
possibilità di rimanere ancora presidente dell’Associazione “Frati Minori
Capucini” in modo da seguire
personalmente tutto quello che abbiamo realizzato insieme in questi anni: Casa
Famiglia, Piccolo Principe e Casa Speranza Don Bosco. Ne seguirò l’andamento tornando
a Sighet 3 volte all’anno, una delle quali sarà in concomitanza col campo di
solidarietà estivo per essere presente coi volontari italiani provenienti dal
nostro Centro Missionario di San Martino (Re). La collaborazione tra Sighet e
il nostro Centro Missionario continuerà attraverso la nuova fraternità che
garantirà la continuità. Ho chiesto di rimanere responsabile di queste realtà
per il rapporto che c’è con i responsabili e perché sarebbe stato impensabile
gravare i frati rumeni delle spese necessarie per gestirle. Calcolando le varie
spese di gestione all’anno servono circa 80.000 Euro (è inclusa anche una somma
per le attività caritative della fraternità). Il nostro Provinciale, p. Matteo,
ha detto che loro ne garantiranno la metà. C’è da trovare l’altra metà. La mia
intenzione non è quella di dirottare tutto sulla Georgia, ma è di fare in modo
che chi è legato a Sighet, continui a sostenerla. Pertanto vorrei chiedervi se
potete aiutarci a dare continuità a questi progetti caritativi che rispondono
ai bisogni di molti nostri fratelli a Sighet. Il 24 settembre verrò in Italia
per incontrare associazioni, gruppi e singoli e per vedere se si riesce a
mettere a posto questo problema.
La richiesta che vi faccio è questa: siete disposti a sostenere
economicamente i progetti realizzati a Sighet? In che misura? Vorrei sapere
all’incirca quanto ognuno riesce a garantire all’anno o al mese in modo da
vedere di coprire la somma di spesa e sapere che nel tempo possiamo farci
affidamento. So che è un bell’impegno ma è per evitare che tutto il lavoro
fatto in questi anni e tutta la speranza che abbiamo messo nel cuore di tanti
di questi ragazzi che affrontano il futuro facendo affidamento su di noi, vada
perduto. Non voglio che la mia partenza provochi questo, ma che invece le
strutture di bene create continuino ad operare al di là delle persone che le
realizzano.
Vi chiedo pertanto di contattarmi o via email filippoaliani@libero.it o via telefono
(italiano 335/7210515 rumeno
0040/740/254425) per vedere la disponibilità a garantire un futuro a queste
realtà di bene che abbiamo fatto insieme a Sighet.
Fraternamente
p. Filippo
Aliani