notizie e commenti di padre Filippo dalla missione di Sighet, Romania

notizie e commenti di padre Filippo dalla missione di Sighet, Romania

mercoledì 20 novembre 2013

Festa a Vargavi



Oggi siamo andati a Vargavi, un paesino a circa 70 Km a sud di Akhaltsikhe, nella zona di confine con Armenia e Turchia. Il panorama in quella zona è diverso dal nostro e prima di arrivare al villaggio si percorre una strada al centro di una vallata. Ad un certo punto abbiamo lasciato la strada e preso una carraia che s’è inerpicata sul fianco della vallata per arrivare, dopo 4 km, su un altopiano dove in lontananza si vedono vari paesini. Mamma mia, la prima impressione è di essere fuori dal mondo. E ci dice il parroco che quando c’è la neve si blocca tutto e non si riesce ad arrivare alla strada principale e si rimane isolati per lunghi periodi.
Arriviamo a Vargavi, dove c’è una chiesetta nuova, bellina. Ci fanno vedere le mura della vecchia chiesa, del XIX secolo ma poi andata in rovina. Quando i sacerdoti cattolici sono tornati in Georgia hanno pian piano ricostruito questa chiesetta. E la gente aveva mantenuto autonomamente la fede cattolica, portata dai missionari che per arrivare in Georgia passavano da quella strada. E’ per questo che nella nostra zona la presenza cattolica è (o meglio era) abbastanza forte. In lontananza si vedono altri villaggi di rito armeno.
Celebriamo la messa e ci sono 25 persone, la maggioranza locali e altri di un paesino vicino, anche quello cattolico. La domanda che sorge è come fanno a vivere in questi posti? Vivono di agricoltura e allevamento, per cui mezzi di sostentamento ne hanno. Ma stare così fuori dal mondo. Alla messa ci sono 2 ragazzi, poi al pranzo organizzato nella casa delle feste ci sono altri due giovani. Che prospettive ci sono per loro? Uno dei sacerdoti venuti, un georgiano, riconosce che la tendenza dei giovani è di andare nei grossi centri per trovare lavoro (ce n’è pochissimo) per cui questi paesi, come anche quelli più grandi che sono attorno ad Akhaltsikhe, si spopolano e vedono una migrazione notevole.
E che dire dei preti che vivono servendo questi villaggi! Non deve essere troppo semplice fare attività in realtà così ridotte. Però servono queste persone che hanno mantenuto la loro fede in anni difficilissimi e adesso possono professarla liberamente. Sono da ammirare.
Vi allego alcune foto così per rendervi conto della nostra realtà. Posti molto belli, ma viverci...

sabato 16 novembre 2013

Una vacanza speciale a Sighet

Ciao cari amici,
come ben si sa, con l'arrivo del'autunno inizia la scuola. La cosa “furba” è che in Romania i bambini piccoli, del ciclo primario, hanno subito dopo 1 mese e mezzo di scuola, una settimana di vacanza. Siccome non c’erano compiti da fare ci abbiamo pensato subito noi a fare una cosa speciale e cosi insieme agli altri educatori abbiamo preparato una settimana di attività speciali che abbiamo chiamato: un vacanza speciale.
Durante questa settimana abbiamo cercato di fare tipo “Open House”, come dicono gli americani dando cosi l’opportunità ai bimbi di chiamare i loro genitori, amici e conoscenti per visitare il centro, conoscere quello che si fa e fare amicizia. E’ stato bello perché ogni giorno c’erano circa 20-25 bambini (un bel numero, visto che erano solo i piccoli perché gli altri non avevano le stesse vacanze).
Lunedì abbiamo proposto una grande tombola con dei premi, testando cosi la loro capacita di essere attenti ai numeri e... sapersi godere il momento della vincita. Che bello vedere le piccoline con regali quasi della stessa altezza:).
Abbiamo guardato il film “Cars 2”, ed i maschi erano in delirio.
La cosa più bella è stata la passeggiata al parco della città... è stato duro perche abbiamo fatto 4 km a piedi fra andata e ritorno, più l'energia persa al parco… pensavamo di non riuscire a tornare indietro, e doverli portare sulle spalle… ci sarebbe stato bene anche per gli educatori se ci fosse stata la necessità :-)
La cosa veramente speciale e diversa che abbiamo fatto, è stato un festival di poesia. Abbiamo proposto ai bimbi di scrivere delle poesie sul tema dell'autunno e abbiamo invitato una giovane poeta che ha pubblicato alcuni libri e ha vinto molti premi, a fare il giudice per eleggere la poesia più bella. La poetessa che abbiamo invitato ha recitato due poemi, poi tutti i bimbi hanno recitato le loro poesie e abbiamo dato i premi (diplomi e riviste educative). E’ stato molto bello perche i bimbi si sono realmente impegnati e come diceva anche Antonia Z. (la giovane poetessa) se inizi da piccolo ad avere questo per cultura sarai una persona veramente speciale da grande!
Parlando sempre di cultura, ma stavolta cultura culinaria, Ioana insieme alle ragazze volontarie a preparato dolci, marmellate e salse di legumi tipici dell’autunno e abbiamo fatto un tavolone con mele e noci e abbiamo "gustato" il loro talento. Vi giuro, avevo paura di non riuscire ad alzarmi dal tavolo, era tutto cosi buono!!
Alla fine della settimana abbiamo messo il “punto” a questa vacanza diversa in un modo colorato e divertente. Siamo andati in un centro di divertimento, fatto apposto per i bambini. Un bel modo per finire una settimana diversa, con tante attività belle, tanta gioia e nuove amicizie!


Un grande saluto dall'equipe del Piccolo Principe

venerdì 8 novembre 2013

Saluti dalla Georgia

Un saluto dalla Georgia! Con p. Tomasz ci siamo spostati ad Akhaltsikhe, la cittadina dove svolgeremo il nostro servizio pastorale, e ci stiamo inserendo nella realtà locale. Facciamo la messa nella Chiesa parrocchiale (chiaramente in georgiano!) e anche i vespri, con alcune signore della parrocchia (non vi parlo della velocità della recita dei salmi se no vi addormentate anche voi!).
Volevo accennarvi a una cosa interessante che ci è capitata. Sapete (se no ve lo dico ora) che stiamo ristrutturando una casa che il vescovo ha dato a noi frati per fare il nostro conventino e gli ambienti per le attività parrocchiali. Abbiamo iniziato col tetto, che speriamo di finire prima che arrivi la neve. Il resto della necessaria ristrutturazione lo faremo dalla prossima primavera. Il capo mastro dei lavori è un armeno (nella regione di Akhaltsikhe c’è una forte presenza armena, essendo vicino al confine anche con l’Armenia). Bene, quest’uomo ci ha portato a casa sua, nel villaggio di Tzurudu, a 6 km di strada sterrata dalla nostra città, per vedere un libro sacro.
E’ chiamato “Libro di San Giovanni” del 974 d.C.
Avete capito bene, del 974! Un libro che parla della vita di San Giovanni Battista e di quella di Gesù, scritto in Armeno, un armeno antico che non conoscono più. Ma per fortuna in alcune pagine ci sono delle note scritte in armeno nel 1800; peccato che neanche quell’armeno sia più conosciuto. E' conservato da questa famiglia in un piccolo altare, le pagine sono di pelle e sono conservati molto bene anche alcune immagini.
Ma perché ce l’ha quest’uomo in casa sua e da chi l’ha avuto? 
Ci ha raccontato così la storia della sua famiglia e del suo popolo. Saprete dello sterminio degli Armeni in Turchia nel XIX secolo. 
Il sacerdote armeno della città di Erzerum (Turchia), vedendo come sarebbe finita la loro situazione, divise tra i fedeli tutti gli oggetti e libri della Chiesa perché li salvassero dalla distruzione. 
Un bisnonno di questo signore nel 1828 partì con la famiglia da Erzerum e venne in Georgia per salvarsi dallo sterminio, portando con se questo libro antico. 
Nel villaggio ci sono altre famiglie che hanno altri oggetti sacri e che poi hanno conservato gelosamente perché segno della fede e della storia del loro popolo.
Ci ha così parlato dello sterminio degli armeni, un’altra pagina nera della storia dell’umanità, una pagina drammatica per questo popolo, e che ancora una volta richiama fin dove può arrivare l’uomo quando perde il lume della ragione della propria umanità. 
Vi consiglio di informarvi su questo sterminio perché è sempre un’occasione per rendersi conto di quello che è stato vissuto da uomini come noi e di come siamo chiamati a lottare contro ogni forma di violenza ed essere costruttori di pace.

Se volete ci sono questi 2 film: 
Ararat – Il monte dell’Arca”, con Charles Aznavour (il cui padre è di Akhaltsikhe) e 
Mayrig” (traduzione: Madre) con Omar Sharif e Caludia Cardinale. 
Ci sono anche 2 bei libri che ho letto: 
La masseria delle allodole” (c’è anche il film) e “Armenia” di Sinoue Gilbert. 

Un abbraccio e ... buona formazione!!!
p. Filippo