Sighet, 1 giugno 2014
Un saluto a tutti voi, amici di
Sighet,
in occasione della festa del
bambino che si celebra il 1 giugno, volevo approfittare dell’occasione per
aggiornarvi su come sta andando a Sighet. Credo che in questa occasione sia
giusto esprimere il nostro ringraziamento a voi che sostenete le iniziative a
favore dell’infanzia a Sighet. E’ quindi anche la vostra festa alla quale
partecipate in un modo attivo condividendo la vita con questi ragazzi.
Piccolo Principe: continuano le attività di dopo scuola e ci si sta
preparando alle attività “impegnative” dell’estate organizzando il grest di
luglio e metà agosto. Vi dobbiamo però annunciare un cambiamento: quest’anno
c’è stato un calo notevole della partecipazione dei bambini alle attività del
mattino perché stanno diminuendo le classi del pomeriggio (per il calo numerico
dei bambini e quindi quasi tutti riescono ad andare al mattino). Allora, dopo
esserci confrontati con gli assistenti sociali del comune sui bisogni della
comunità, ci siamo indirizzati a impegnare il mattino a favore degli anziani.
Per gli anziani non c’è nessuna attività ricreativa e aggregativa e allora con
il mese di ottobre apriremo al mattino un centro diurno per anziani (negli
stessi ambienti del Piccolo Principe) e che poi al pomeriggio vedranno
continuare le attività di dopo scuola già avviate. Cami e Ioana si stanno
preparando a questo “cambio” di attività e, oltre ad essersi interessati in
zona, in giugno verranno in Italia per una esperienza con la cooperativa COOPSELIOS di
Reggio Emilia, specializzata in queste attività.
Casa Speranza – Progetto 18+
: in generale sta andando bene e i 9
giovani presenti stanno andando bene. Purtroppo in febbraio è uscita Dorica; ha
voluto ritirarsi dal progetto, nonostante le insistenze nostre e delle sorelle,
perché aveva trovato un ragazzo e voleva andare a vivere con lui in Italia. Chiaramente
il tutto si è rivelato un flop, perché non c’erano le basi per una relazione
vera e adesso è con i genitori in una situazione pesante. Questo ci ha
richiamato come sono fragili questi ragazzi e come c’è bisogno di proteggerli,
sostenerli, rafforzarli. Stiamo cercando di pensare forme per creare
discussioni insieme su questi e altri argomenti che riguardano la loro
formazione. Nelle cene mensili parlavamo insieme di ciò che succedeva e
cercavamo di renderli coscienti delle difficoltà, fragilità, errori... ne
parlavamo personalmente nei colloqui ... ma dobbiamo potenziare questo aspetto.
Nei primi di gennaio, invece, è uscita Ileana che è andata in Italia da sua
mamma per lavorare. Anche qui noi abbiamo esposto la nostra contrarietà, ma
così lei desiderava e ha scelto di andare. In estate entreranno due sorelle che
adesso sono in una casa famiglia che dipende dall’orfanotrofio, Ileana e
Marita.
Come vedete le cose sono sempre
in evoluzione o per ripensare i nostri servizi e rispondere ai bisogni che si
presentano o per i fallimenti o per le nuove possibilità di speranza che si
offrono a bambini o giovani che hanno bisogno di sostegno e accompagnamento.
A
sottolineare questo bisogno vi accenno di un articolo che mi è stato segnalato
e che parla delle conseguenze degli “orfani bianchi” cioè dei ragazzi che hanno
entrambe i genitori all’estero a lavorare. Un fenomeno che tocca
particolarmente Romania e Ucraina. Nonostante sappiano che i genitori sono a
lavorare per offrirgli un futuro, vivono in modo drammatico l’abbandono e la
solitudine. Questo articolo parla di 40 suicidi in ragazzi coi genitori
all’estero dal 2008 ad oggi. Impressionante. questo dice quanto è pesante la
sofferenza causata dall’abbandono. Nello stesso tempo, sottolinea quanto è
importante l’attività che stiamo facendo per cercare di accompagnare i ragazzi
segnati da questa sofferenza per offrirgli affetto e vicinanza, causa di
speranza.
Un abbraccio grazie a tutti per
quello che fate per noi e per i “nostri figli”
Fraternamente
p. Filippo
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