notizie e commenti di padre Filippo dalla missione di Sighet, Romania

notizie e commenti di padre Filippo dalla missione di Sighet, Romania

venerdì 21 settembre 2012


Lettera a tutti i collaboratori e amici

Un saluto a tutti voi. Vi scrivo per aggiornarvi sulle nostre attività e per annunciarvi una novità importante.
Come avete forse visto sul nostro sito o su Facebook, il Progetto "Una Casa per Tutti" è finalmente arrivato al primo importante passo. “Casa Speranza Don Bosco – Progetto 18+” ha aperto i battenti e, anche se manca il gas, che però in 2 settimane dovrebbe essere allacciato (speriamo!!!), ha accolto i primi due giovani usciti dall’orfanotrofio di Sighet, Gerry e Claudio. Entrambi lavorano e dai primi di settembre abitano in uno dei 12 monolocali del Progetto. Al momento le cose stanno andando bene ed essendo due tipi tranquilli e, in generale, seri abbiamo buone speranze che così continuerà. Hanno già personalizzato il loro monolocale con i quadri dipinti da Gerry, mentre Claudio, avendo fatto un corso di cucina, se la cava bene preparando il mangiare. Entro la fine del mese entreranno anche Arnold, che lavora dall’estate, e Ileana, che dovrebbe essere assunta al più presto. Entrambe provengono dall’orfanotrofio di Sighet e, dopo i colloqui fatti, nutriamo buone speranze. Ile probabilmente la conoscete perché fa parte del nostro Gruppo Speranza. Altri 2 giovani stanno facendo i colloqui di conoscenza reciproca, ma non abbiamo fissato nessuna data di ingresso. Comunque i due volontari Szilard, Responsabile del Progetto, professore in un liceo di Sighet, e Aurica, Responsabile Pedagogica, che abita nel 13° monolocale e che assicura una presenza continua nella struttura tra i giovani, hanno da lavorare. Inoltre con Aurica abita Morico, una ragazza del gruppo che presto compirà 18 anni e frequenta la 4° superiore.
La Casa Famiglia “S. Chiara” va bene. Gheorghe e Ioana continuano nel loro ruolo di genitori dei 10 bambini che gli sono affidati. Anna, Cristina e Dorica lavorano e si stanno tenendo bene. Mihaela è all’università, 2° anno. Romeo ha finito le superiori e ha fatto un esame per un corso da infermiere. Alina, Ionut, Melisa e Alexandra vanno a scuola. David all’asilo. Anche Melisa e David, gli ultimi arrivati (in famiglia dal Natale scorso), si sono integrati bene, anche se David (5 anni) è abbastanza agitato e deve essere sempre seguito. Anche il negozio, Pinocchio, va meglio e Anca, la prima uscita dalla casa famiglia, è responsabilizzata sempre di più da Ioana nella sua gestione.
La Cooperativa socio-educativa Piccolo Principe sta ripartendo dopo la pausa estiva. Una pausa un po’ particolare perché nei  mesi di luglio e metà agosto si è organizzato un campo giochi a cui hanno partecipato più di 40 ragazzini. Con l’inizio della scuola è ripartito il programma normale con un gruppetto al mattino e uno più nutrito al pomeriggio. La responsabilità è affidata sempre alla Cami che inoltre partecipa sempre più con altri giovani di Sighet per realizzare progetti vari per la cittadinanza.

Vogliamo esprimervi il nostro ringraziamento perché vi siamo debitori.
Infatti tutti questi progetti stanno funzionando
grazie al sostegno che ci avete garantito in tutti questi anni.

La novità di cui vi parlavo è che presto io lascerò Sighet. E’ arrivato il momento di passare la mano. Il nostro ordine ha intenzione di aprire una presenza in Georgia, ad Akhaltsikhe, ed essendo affidata la responsabilità di tale progetto alla nostra Provincia e alla nostra Custodia di Turchia (con la quale la Gerogia confina), mi hanno chiesto la disponibilità ad andarvi. Valutando che:
-  la Custodia di Romania ha un numero buono di frati (oltre 40) e buone prospettive vocazionali, e che già da tempo Sighet è una presenza della Custodia con vari frati rumeni. Inoltre l’attuale fraternità (p. Eugen, p. Vincentiu e fr. Marcel) ha la capacità e ha espresso la volontà di portare avanti l’Oratorio e le varie iniziative caritative che abbiamo creato in questi anni. Inoltre non siamo eterni e prima o poi viene il momento di passare ad altri. Credo anche nella complementarietà e ricchezza che ognuno apparta col proprio stile.
-  Ogni Progetto a Sighet ha dei responsabili capaci e che già da tempo, di fatto, gestiscono le realtà affidate: Gheorghe e Ioana con la Casa Famiglia, Cami con il Piccolo Principe e Szilard e Aurica con la Casa Speranza Don Bosco. E’ per quest’ultimo progetto, essendo di nuova realizzazione, che ho chiesto di rimanere almeno fino alla fine dell’anno per seguirne l’impostazione e l’avvio.
-  Il bisogno reale da parte dell’Ordine e della nostra Provincia dell’Emilia Romagna, che a frati scarseggia sempre più, per realizzare nuove presenze. Il Vescovo della Georgia da molto chiede al nostro Ordine di ritornare (vi era la presenza di una Missione ma fummo cacciati di là nel 1850) per riportare il carisma francescano e aiutarli nell’attività pastorale. La situazione è per certi versi simile a quella della Romania, un ex paese comunista, con tante situazioni di povertà, scarse prospettive di lavoro... e molto più lontano dall’Europa.
-  Nuove sfide, nuovi orizzonti... per portare la Parola di Dio e il suo amore Paterno a chi l’aspetta.

Sapendo che però il passaggio sarà impegnativo e per garantire continuità ai progetti realizzati a Sighet, ho chiesto (e ottenuto) dai miei superiori la possibilità di rimanere ancora presidente dell’Associazione “Frati Minori Capucini”  in modo da seguire personalmente tutto quello che abbiamo realizzato insieme in questi anni: Casa Famiglia, Piccolo Principe e Casa Speranza Don Bosco. Ne seguirò l’andamento tornando a Sighet 3 volte all’anno, una delle quali sarà in concomitanza col campo di solidarietà estivo per essere presente coi volontari italiani provenienti dal nostro Centro Missionario di San Martino (Re). La collaborazione tra Sighet e il nostro Centro Missionario continuerà attraverso la nuova fraternità che garantirà la continuità. Ho chiesto di rimanere responsabile di queste realtà per il rapporto che c’è con i responsabili e perché sarebbe stato impensabile gravare i frati rumeni delle spese necessarie per gestirle. Calcolando le varie spese di gestione all’anno servono circa 80.000 Euro (è inclusa anche una somma per le attività caritative della fraternità). Il nostro Provinciale, p. Matteo, ha detto che loro ne garantiranno la metà. C’è da trovare l’altra metà. La mia intenzione non è quella di dirottare tutto sulla Georgia, ma è di fare in modo che chi è legato a Sighet, continui a sostenerla. Pertanto vorrei chiedervi se potete aiutarci a dare continuità a questi progetti caritativi che rispondono ai bisogni di molti nostri fratelli a Sighet. Il 24 settembre verrò in Italia per incontrare associazioni, gruppi e singoli e per vedere se si riesce a mettere a posto questo problema.

La richiesta che vi faccio è questa: siete disposti a sostenere economicamente i progetti realizzati a Sighet? In che misura? Vorrei sapere all’incirca quanto ognuno riesce a garantire all’anno o al mese in modo da vedere di coprire la somma di spesa e sapere che nel tempo possiamo farci affidamento. So che è un bell’impegno ma è per evitare che tutto il lavoro fatto in questi anni e tutta la speranza che abbiamo messo nel cuore di tanti di questi ragazzi che affrontano il futuro facendo affidamento su di noi, vada perduto. Non voglio che la mia partenza provochi questo, ma che invece le strutture di bene create continuino ad operare al di là delle persone che le realizzano.

Vi chiedo pertanto di contattarmi o via email filippoaliani­@libero.it o via telefono (italiano   335/7210515 rumeno 0040/740/254425) per vedere la disponibilità a garantire un futuro a queste realtà di bene che abbiamo fatto insieme a Sighet.

Fraternamente

p. Filippo Aliani